Derrick Rose: Why can’t I be the MVP of the league?

“Why can’t I be the MVP of the league?” – Perché non posso essere MVP della lega?

Questa frase è un estratto dell’intervista fatta a Derrick Rose durante la stagione NBA del 2010/2011, ma facciamo un passo indietro e cominciamo con ordine.

Derrick Martell Rose è un giocatore professionista di basket, classe 1988, che milita nella NBA. Detiene il primato per aver conquistato il titolo di MVP a soli 22 anni con i Chicago Bulls.
Il più giovane MVP della storia!

Ma cosa significa MVP?

MVP è la sigla che sta per “Most Valuable Player”: il miglior giocatore.
E’ il corrispettivo del pallone d’oro per il calcio.
Ogni anno a fine stagione viene premiato il giocatore che ha avuto maggior impatto nella NBA.

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I numeri di Rose

Concluse la stagione del 2010/2011 con una media pari a : 25 punti, 7.7 assist e 4.1 rimbalzi.
Vincendo il titolo di MVP, Rose mise fine ai 2 anni di regno consecutivi di Lebron James e riportò il titolo di miglior giocatore a Chicago dopo 13 anni esatti.
L’ultimo giocatore dei Bulls a vincere il titolo di MVP prima di Rose fu un certo Michael Jordan, nella stagione del 1997/1998.

La Storia

Arrivò ai Chicago Bulls nel 2008 tramite i Draft NBA (è un evento annuale in cui a tutte le squadre militanti nella NBA è permesso di acquisire giocatori provenienti da College o da realtà internazionali) come prima scelta.
A Chicago giocò come playmaker titolare fin dal suo arrivo e i risultati non tardarono ad arrivare.
Il 23 Aprile, al termine della stagione regolare, vinse il premio di “rookie of the year”: miglior esordiente dell’anno.

Il secondo anno di Derrick cominciò in salita: appena cominciata la stagione si infortunò alla caviglia.

Nonostante il dolore dovuto all’infortunio, giocò ugualmente quasi tutti i match di quella stagione e conquistò così il cuore dei tifosi.

Partita dopo partita, durante quella stagione, le doti tecniche e qualitative di Rose vennero sempre più a galla, rendendolo il leader della squadra e il trascinatore dei Bulls.

Trascinò i propri compagni ai Playoff, dove nonostante il proprio talento e la propria voglia di combattere, dovette arrendersi ai Cleveland Cavaliers di Lebron James.

Nella stagione 2010-2011 tutto sembrava delinearsi per la nascita di una nuova stella della NBA.

Rose migliorò le proprie statistiche di gioco in modo davvero significativo: da 20,8 a 24,6 i punti, dal 26 al 38% la percentuale da tre punti, da 6 a 8 gli assist, da 3,8 a 4,6 i rimbalzi, dal 76% all’83% la percentuale nei tiri liberi.

Questo miglioramento portò i Chicago Bulls a detenere il record stagionale di 62 vittorie e 20 sconfitte: il migliore della lega!
Oltre a ciò, i numeri impressionanti di Rose lo portarono a vincere il titolo di MVP della stagione: il più giovane MVP della storia.
In quella stagione, I Bulls arrivano in finale ai Playoff contro i Miami Heat.
Nonostante lo splendido periodo di forma per Rose, I Chicago Bulls persero per 4-1.

La sorte avversa

Malgrado il rammarico per la finale persa contro i Miami Heat, per Rose le prospettive erano delle migliori: tutti si aspettavano esplodesse come nuovo fenomeno nel panorama mondiale della pallacanestro.

Durante la gara 1 dei Playoff della stagione del 2011/2012, Rose si infortunò al legamento crociato anteriore sinistro e concluse la propria corsa nei Playoff.

Tutti lo attesero per almeno qualche partita della stagione 2012/2013 ma non disputò nessun incontro degli 82 previsti.

Finalmente tornò in campo per la stagione successiva del 2013/2014.
Il 22 Novembre del 2013, durante una partita contro i Portland, a sole 10 partite dal rientro dalla scorso infortunio, ebbe una lesione al menisco destro e dovette interrompere l’intera stagione.

Tornò a giocare nella stagione successiva ma sicuramente non fu una stagione da ricordare per i Bulls: vennero eliminati dai Cleveland Cavaliers.

Arrivò la stagione 2015/2016 e con essa arrivò un nuovo infortunio per Derrick Rose: dovette indossare una maschera protettiva per un mese.
Chiude la stagione tenendo le medie di 16,4 punti, 4,7 assist e 3,4 rimbalzi a partita, tirando con il 42,7% dal campo.

A causa dei continui infortuni e delle prestazioni altalenanti legati a essi, Derrick Rose venne ceduto dai Chicago Bulls il 22 Giugno del 2016.

Lo sport è come la vita: a volte ti mostra un cammino del quale credi di conoscere la destinazione ma nel bel mezzo del tragitto devia inaspettatamente per direzioni del tutto imprevedibili.
Nel 2011 la direzione per Rose sembrava delineata verso una strada di grandi successi e conquiste e solamente pochi mesi dopo ha avuto inizio il calvario sportivo.

A un passo dal ritiro

L’aspetto che più ci ha colpito di questa storia, della storia di Derrick Rose, è che molte volte lui stesso ha ammesso di essere a un passo dal ritiro; di essersi chiesto perché la sfortuna lo bersagliasse con così tanta ferocia.

Molte volte ha toccato il fondo; molte volte ha messo in discussione se stesso e tutto quello in cui credeva.

Nonostante tutto non ha mai abbandonato la propria passione e ha continuato a credere in se stesso e a ricercare nuovi stimoli per tornare quello che è stato un tempo prima degli infortuni: un incursore devastante!

E nel 2020, dopo anni di fallimenti, di sacrifici, di rinunce, di pianti e di dubbi sembra aver avuto ragione nel non voler abbandonare tutto.

La vittoria spesso consiste nel continuare a fallire finché non si raggiungono i propri obiettivi.
Crediamo inoltre che non tutte le vittorie abbiano un trofeo a corredo: a volte la vittoria più grande sta nel continuare a sognare.

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